lunedì 16 giugno 2008

Ho finito e consegnato la traduzione del romanzo teribbile, quindi, per la prima volta da quando ho un figlio, avrò del tempo almeno per richiamare le persone al telefono.
Forte del mio fisichetto post-parto, che si colloca a metà strada tra Giumbolo e una mozzarella di bufala campana, conto di riprendere a camminare e addirittura a fare yoga.
Sento l'esigenza di acquistare un libro, ancora non ho deciso quale, ho una lunga rosa di titoli.
Giovedì 19, alle 18, alla Terrazza del Mercato Coperto c'è la presentazione dell'ultimo libro di Mauro Covacich, che Giovanni poco tempo fa ha recensito nel suo blog, e che non fa parte della mia rosa di titoli per motivi prettamente psicologici. Dovrebbe essere presente l'autore, me ne sincererò quanto prima visto che tanto devo telefonare al gestore della Terrazza per motivi di lavoro. Si potrebbe anche intervenire numerosi, così, tanto pe' sta' insieme.
Sto cercando di valutare se, con le scadenze dell'allattamento (che peraltro devo fare misto, perché ho pochissimo latte, in compenso ho, una volta debellate delle ragadi terrificanti, un pervicace mughetto ai capezzoli), mi sarà possibile andare al cinema qualche volta. Tipo almeno al Frontone lunedì prossimo, a vedere Persepolis.
Voglio fare una festa di compleanno ma ancora non mi sono mossa per niente. Dovesse sfumare come la festa di laurea, mi roderebbe tantissimo.
Ho visto la partita contro l'Olanda da Mimma, dove siamo rimasti anche a cena, divertendoci e rilassandoci (e, Jason, sfoggiando le sue conoscenze enciclopediche sul barbecue), e che si configura come la prima serata in società di Cosimo. Quella contro la Francia mi sa che starò a casa.

Nessun commento: