mercoledì 30 aprile 2008

"Qui non abbiamo grandi problemi di sicurezza nel senso che, se guardi le statistiche, vedrai che non ci sono criticità e i vecchi del quartiere ti spiegheranno che negli anni Ottanta, con la guerra tra la banda della Magliana e i napoletani, era molto più pericoloso girare di notte da queste parti. Voglio dire che non è minacciata l'incolumità delle persone, ma la loro familiarità con il luogo che abitano. Trovano la spazzatura davanti alla loro porta. Vedono gente che non conoscono. Sono invasi dal fumo dei fili di rame bruciati negli improvvisati campi rom. Questo spaesamento ha provocato l'incertezza e l'insoddisfazione che in Campidoglio non hanno voluto comprendere fino alla bocciatura di Rutelli, oggi.". Questo dice Sandro Medici, ex direttore del Manifesto, presidente della Municipalità del Quadraro, zona di tradizione partigiana e di sinistra a Roma, in un articolo non malaccio di Repubblica. Medici ha vinto di slancio, Zingaretti per la provincia ha preso 20 seggi su 20. Rutelli ne ha persi 19 su 20. Essendo andata a Roma spesso in questo ultimo anno e mezzo, avendoci vissuto due mesi, bazzicando spesso zone non centrali, ho avuto modo di chiedermi se quel degrado, che era evidente, poteva essere evitato. Tipo, questo stradello che costeggia la stazione della metro, letteralmente ricoperto di spazzatura di ogni tipo, cocci di bottiglia, rifiuti organici, non si potrebbe ripulire? Magari no, non si può ripulire per qualche motivo burocratico che non so. Ok, non c'è modo di superare il motivo burocratico? Che ne so. Però Roma è così fuori dal centro, non si può dire di no.
Alemanno ha detto che il primo passo che farà sarà espellere i 20.000 rom e immigrati che hanno commesso reati. Sulla carta, per me si può anche fare. C'è un accento razzista nello specificare rom, la colgo, ma che chi ha commesso reati vada sanzionato e, se ci sono gli estremi legali, allontanato, io sono d'accordo. Ma li espelle dove? Nel paese di origine, a Milano, a Monterotondo? E' così facile? Sono presa dalla curiosità divorante, è così. Nel senso che non ci credo che queste quattro idee basate puramente sull'aspetto repressivo (che, ci tengo a sottolinearlo ancora, per me va bene se è secondo legge) potranno risolvere il problema. Voglio vedere che succede, quando se ne prenderà coscienza.
Quanto sarebbe stato bello se la sinistra avesse dato udienza ai sentimenti di microinsicurezza e avesse elaborato delle strategie per superarli (provare a superarli, almeno)unendo alla repressione la socialità, l'integrazione, e tante altre cose belle. Vabe', comunque c'è tutto il futuro davanti, pensandoci bene. [Tutto questo ottimismo me lo daranno gli ormoni? Chissà come mi piglierà con i baby blues?]

lunedì 28 aprile 2008

Il nuovo sindaco di Roma ha la croce celtica sulla catenina e una moglie che di cognome fa Rauti (studiosa dei moti della Vandea, tra l'altro, in senso revisionista).
Però vogliamo negare che il bregno di Rutelli non può non suscitare una certa soddisfazione?

sabato 26 aprile 2008

Adesso che in fondo è andata, si può anche ridere con attonita meraviglia. Finalmente qualcuno che fa un'analisi seria. Da guardare con la massima attenzione fino alla fine.



Nn'è vero che siamo così, io presempio non fischio solo perché non so fischia'.

giovedì 24 aprile 2008

Per giorni Jason cerca di ricordarsi una parola, lui dice, molto comune, di cui non sa il significato. Inizia con G, non gli viene in mente, forse Grimaldi? Ma Grimaldi non è una parola, è un cognome. E' pur sempre il cognome della dinastia del Principato di Monaco, ma non lo considererei un termine molto comune. Comunque, parliamo di un aggettivo, un sostantivo, un verbo? Non si ricorda.
Pensa e ripensa, pensa e ripensa, oggi finalmente ha un lampo di memoria: GORMITI.

mercoledì 23 aprile 2008

Il dottore mi ha detto chiaro e tondo che ho una sindrome ossessiva.
Ci si poteva arrivare.
A Cosimo viene il singhiozzo un paio di volte al giorno. Inizio a sentire qualcosa di strano che mi succede nel corpo, poi piazzo la mano in basso a destra, dove dovrebbe essere la sua boccuccia, e avverto distintamente i singulti.
Mi rendo conto che a me il post-elezioni non ha fatto venire la depressione. Prevale nettamente la curiosità di quel che succederà adesso. Se soltanto ci fossero degli spazi di discussione e partecipazione, dove mischiarsi, gente dei partiti, gente dei movimenti, gente di niente tipo me, mi ci butterei a corpo morto. Ma non ci sono, non a caso. Si parte veramente dal livello zero.

giovedì 17 aprile 2008

Dopo il corso pre-parto sono andata al bar vicino al Pam a prendere un cappuccino (ok sì, lo confesso, ho preso anche una brioscia...). Il Corriere dell'Umbria era occupato, allora mi sono immersa nella lettura de La Nazione. Che ho trovato interessante al punto da uscire con diversi appunti.
Pagine regionali - Intevista ad Ada Urbani, politica locale di Forza Italia, dinastia del tartufo, regina della cotonatura bionda ossigenata, del kajal dentro la palpebra inferiore, del foulard e del tacco a spillo sulla gambetta secca e nervosa. Messa in lista per il Senato in funzione chiaramente riempitiva, grazie al tracollo della sinistra è stata eletta. Mi interessa solo l'inizio: "Senatrice Ada Urbani, superata l'emozione del voto che l'ha portata a Palazzo Madama?
Senatore, prego. Sono stata sindaco, non sindaca, consigliere, non consigliera. Altrimenti si esaltano le differenze che per me non esistono." Può essere che sia stata assente alle elementari, il giorno che la maestra spiegava la semplice regola grammaticale del femminile nella lingua italiana. Questo è, una regola di grammatica. Ma più probabilmente, come ho sempre sospettato, queste donne che si presentano come travestiti hanno delle vere e proprie problematiche di identità di genere.
Pagine nazionali - Intervista a Ciro Argentino, operaio della Thyssen di Torino attualmente disoccupato, candidato dalla Sinistra Arcobaleno e, quindi, non eletto in Parlamento. Riporto alcune domande. "(...) nelle grandi fabbriche i vostri voti sono stati dirottati sulla Lega?
Gli operai si buttano da quella parte perché sono preoccupati che le case popolari vadano agli zingari e i posti all'asilo ai figli dei marocchini." Detto in parole semplici e dal suono un po' razzista, ormai sappiamo tutti che è vero, è per questo che hanno votato per la Lega. Lui evidentemente ci parla coi suoi colleghi. Poi gli chiedono cosa augura ad Antonio Boccuzzi, anche lui ex operaio della Thyssen candidato dal PD ed eletto. "Di fare al meglio l'interesse degli operai. Sapendo però che non ci riuscirà, non in un partito dove sta Calearo." Il giornalista osserva che lui, nonostante tutto, ora è un disoccupato speciale: "Agli altri un lavoro lo hanno trovato. Io sono quello che ha strappato una corona di fiori della Thyssen ai funerali di Rocco Marzo, sono il comunista in fabbrica, quello che dà fastidio." L'intervista finisce con lo scambio seguente:
"Si sente un sopravvissuto?
No, mi sento un'avanguardia."
Guardate. Orgoglio proletario, compagni e compagne. Massimo rispetto. Tra l'altro, da qualche punto di vista che ora fatico a individuare, può darsi benissimo che abbia ragione.

mercoledì 16 aprile 2008

Siamo qui. A guardare quel che succede. Io aspetto il bonus bebé, anche se certo, 1000 euro, non è che si sprecano.
Aspetto qualche assemblea, qualche analisi pubblica del voto.
Leggo sui titoli dei giornali on-line che inizia la resa dei conti dentro Rifondazione, Ferrero parte all'offensiva. Le perplessità che avevo su Ferrero ho avuto modo di illustrarle prima delle elezioni. E' triste, ma avevano una loro lungimiranza.
Si è perso sulla totale mancanza di risposte sulla sicurezza, intanto. Per risposte, intendo qualcosa di più complesso di "la sicurezza è un problema che non esiste, te lo fa credere la televisione che sei insicuro in città, la maggior parte dei delitti avviene in famiglia." Sta cosa della maggior parte dei delitti che avviene in famiglia, peraltro verissima, da due anni a questa parte era diventata la risposta unica in qualsiasi conversazione si cercasse di intavolare con un compagno o una compagna. In Italia l'unica lettura organica e coesa del degrado delle città è la lettura da stronzi che dà la destra. Per la sinistra non esiste, è solo un riflesso della guerra tra poveri che cerca di scatenare il capitale.
Stavo in questa classe dell'Ipsia, sommersa dai commenti sugli stranieri che possono fare quello che gli pare perché tanto per loro le leggi non valgono, non si può girare per strada o andare al parco, a scuola ci sono le bande e portano i coltelli, chiunque indistintamente, ragazzi anche intelligenti, ragazzi anche aperti a certe esperienze. Abbiamo cominciato a parlare, analizzare quel che veniva detto, faticosamente, perdendo sempre il filo, col ragazzo albanese (l'unico albanese buono che conosco, poi si scopre che è l'unico albanese che conosce tout court) che dice cose molto interessanti sui motivi che spingono a emigrare, sulle difficoltà di vivere onestamente perché le leggi praticamente te lo vietano. Poi anche il ragazzo albanese concorda sul fatto che c'è troppa tolleranza per chi delinque. Il ragazzo albanese tendenzialmente voterebbe Berlusconi, se fosse maggiorenne. Stiamo iniziando un discorso che richiederebbe ore, giorni, botte e risposte, approfondimenti da fare insieme. Siamo troppo indietro nel dialogo. Poi suona la campanella.

lunedì 14 aprile 2008

Veltroni ha telefonato a Berlusconi per dargli atto della vittoria perché in America si fa così. Lo odio. Mi fa pena. Mi fa schifo. Lo ammazzerei. Mi dispiace che Berlusconi gli abbia risposto.
[Sto avendo un attacco di nervi]
Mastella che fa il commentatore alla diretta del tg2 mi ricorda tanto un intellettuale della Magna Grecia.
Ha telefonato mio fratello Nicola per commentare le elezioni. Nicola vive nell'appennino vicino Parma (ripeto così a pappagallo, mica lo saprei situare su una carta geografica...), dove fa il veterinario in un allevamento di cavalli da corsa.
Nicola non ha votato per due motivi: 1) sabato è andato a Marsiglia con un pullman partito da qui, a vedere un gruppo di musica oi di Perugia che si esibiva con un famoso gruppo spagnolo dello stesso genere (il gruppo spagnolo si dichiara stalinista). Sarebbe potuto riscendere con lo stesso pullman fino a Marsciano, dove risiede, domenica sera, ma oggi doveva lavorare 2) se avesse votato avrebbe votato per Veltroni, senza però approvarne il progetto ma solo in funzione antiberlusconiana. Non avrebbe comunque mai votato per la Sinistra Arcobaleno perché ritiene che al momento non abbia niente da dire. Quindi in ultima analisi è stato contento di non poter votare perché votare Veltroni gli sarebbe dispiaciuto.
Questo è il discorso che mi ha fatto. In fondo non fa una grinza.
La cosa che mi lascia più perplessa è lo stalinismo del gruppo spagnolo. Ma ormai agli spagnoli si perdona tutto. Viva Zapatero.
La Sinistra l'Arcobaleno non avrà probabilmente un solo eletto al parlamento. Sarà contento Veltroni, che è tanto turbato dalla "sinistra radicale".
Mi sento a poco a poco invasa dall'odio.
Ecco sì, Luca Barbareschi gongolante che commenta la vittoria elettorale dal quartier generale del Popolo della Libertà: ne avevo bisogno. Riforma della giustizia, gestione dei beni culturali e turismo, di questo si occuperà nella sua prossima carriera di parlamentare.
Sono senza parole.

sabato 12 aprile 2008



Nell'intervista che ho visto ora al tg, Pippa Bacca spiegava così le motivazioni filosofiche del suo viaggio: "E' un atto di fiducia nel prossimo. Vogliamo dimostrare, e speriamo di riuscirci, che dando fiducia al prossimo si riceve solo bene."
E' così triste.

venerdì 11 aprile 2008

Mentre guadagnavo l'uscita dell'affollatissimo autobus, alla mia fermata, la voce della ragazzina diceva: "A me non me frega niente né de destra né de sinistra. Chi va su, chi va giù, boh... non me ne frega un cavolo."
A me me frega, anche molto, eppure è vero che non ho seguito niente, non sto leggendo niente se non generici articoli di giornali o su internet di tanto in tanto. Non ho guardato un dibattito, una tribuna politica, stasera mi asterrò dall'ascoltare Berlusconi e Veltroni che parlano a Matrix (ti ricordi Pippi due anni fa a casa tua a vedere il faccia a faccia Prodi-Berlusconi nella tua bella casina di Montelaguardia, che se non erro batté i record di ascolto televisivo in Italia?). Lunedì quando daranno il primo exit poll io sarò all'Ipsia con i ragazzi e le ragazze del secondo a parlare chissà di cosa, se di droga, di gravidanze in adolescenza, di tratta di esseri umani - il progetto che stiamo facendo è molto ampio e generico, il che permette di spaziare più o meno ovunque. Tipo oggi con la quarta siamo finiti a parlare di immigrazione, perché li ho sentiti fare commenti così xenofobi (eppure, anche se destrissimi, sono simpaticacci, interessati, aperti al confronto) che non me la sono sentita di andare avanti senza discutere insieme questo punto. Del resto sulle droghe avevano delle competenze che io me le sogno.
Allora, quando lunedì daranno il primo exit poll mi aspetto che le mie amiche mi inviino almeno un sms per farmi sapere che aria tira, anche se nel 2006 poi lo spoglio del voto vero e proprio diede esiti molto diversi ( ti ricordi Massi che ci fu anche l'applauso nell'atrio del Palazzo dei Priori quando apparvero le prime proiezioni che davano il centro-sinistra tanto avanti? vi ricordate Anto e Sinci, che ansia e che frustrazione a seguire i risultati fino a notte fonda nella vostra vecchia casetta?).Poi mi unirò a qualcuno, magari in qualche luogo pubblico, o in qualche casa. Ha ragione Mimma, mica vorremo stare da soli in un momento come questo.

mercoledì 9 aprile 2008

Giovanni Lindo Ferretti è una persona che ho quasi idolatrato in gioventù. I dischi dei CCCP-Fedeli alla linea sono tuttora tra i miei preferiti, così come almeno un paio di album dei C.S.I. Allora è con una specie di morbosità che seguo la discesa nell'estrema destra di quest'uomo che da anni ormai si sente un profeta, colui che sa vedere quello che gli altri hanno paura di vedere ecc. ecc. ecc. E' inutile, nella vita non ci si può fidare di nessuno.
Amici, amiche, compagni, compagne, nella vita si può diventare infinitamente stronzi: stiamo attenti a noi stessi, e come monito leggiamo questo edificante resoconto autobiografico del concerto tenuto da Giovanni Lindo a favore della lista del suo nuovo amico Ferrara. Oh che pensiero differente! Che profondità del sentire!
["mi ha aperto alla conoscenza di mondi sconosciuti di cui percepivo la mancanza: il pensiero neo-conservatore americano, tanto per dirne uno". Non avvertite anche voi il prepotente desiderio di mutare il virus dell'afta epizotica?]
E tanto che ci sono, ecco il programma della lista Aborto?No grazie. Ovviamente si sentono pazzi, visionari, non allineati.
La cultura americana di mio marito, unitamente alla sua convinzione che prepararmi i pasti sia un atto d'amore supremo, fanno sì che io venga in ufficio, dalle 11 alle 17, con lunchbox al seguito. Oggi mi ha preparato due panini gemelli, con frittatina, mortadella appena scottata in padella e fetta di pomodoro fresco. In più, arancia e tovagliolo di stoffa accuratamente ripiegato.

lunedì 7 aprile 2008

La vita va
è perpetuo il moto
lo scienziato sa come prenderla

domenica 6 aprile 2008

Temevo che Juno fosse il classico film tagliato su misura per l'indie medio, infilando una serie di tasselli suppostamente scorretti in un impianto di una prevedibilità e di una mancanza di idee disarmante, un po' sulla scia del per me irritantissimo Little Miss Sunshine.
Paura inutile. Juno secondo me è piuttosto bello. Nonostante: questo tipo di regia superstilizzata, color sgranati, montaggio serrato di particolari, tipica del trentenne/quarantenne di formazione filmica america, tenda ad annoiarmi; la ragazza che fa Juno si muova troppo volentieri sopra le righe, e il personaggio stesso sia dipinto un po' troppo da smartass per i miei gusti personali.
Però tutto il resto funziona benissimo, la storia è interessante, buffa e sul finale anche commovente (immagino soprattutto per una donna che sta per partorire). Il babbo e la matrigna di Juno sono fantastici, sia gli attori che i ruoli.
C'è stato un po' di dibattito che ha avuto una eco anche in Italia, se il film poteva essere interpretato come contro l'aborto, semplicemente perché Juno decide di non abortire. In realtà è proprio un film per la scelta con s maiuscola, sceglie di tenerlo e di darlo in adozione, sceglie la famiglia a cui darlo (in America è legale), sceglie di non avere senso materno e di continuare a vivere come un'adolescente qualsiasi, tra la scuola, la band, le amiche. Senza ambiguità: infatti, ritengo sia abbastanza impossibile trovarselo in futuro in qualche cineforum del Movimento per la vita o degli amici di Ferrara, essendo basato sul sesso tra adolescenti (raffigurato con tenerezza e verità, senza la minima morbosità), su famiglie adorabili ma pluridivorziate, sulla flessibilità del concetto di senso materno (di cui è sprovvista la ragazza in gravidanza ma trabocca la donna che non può rimanere incinta), sull'adozione finale da parte della donna appena lasciata dal marito, quindi separata e sola, mentre Juno ritorna a provare i suoi pezzi alla chitarra col goffo immaturo amabilissimo padre biologico del bambino dopo che, all'ospedale, non hanno voluto vederlo, per non soffrire.
Invece sento che lo faremo vedere molto nelle scuole e nei gruppi di adolescenti, quando si parlerà di affettività, sesso e quant'altro. Evvai, Diablo Cody!

venerdì 4 aprile 2008

Stamattina sulla locandina di ben due quotidiani locali: "Perizia choc: Meredith ubriaca".
Un po' come dire "Perizia choc: Meredith indossava la minigonna".

giovedì 3 aprile 2008

Mentre compravo i biglietti dell'autobus all'edicola, ho sbirciato la copertina di W Perugia, e quindi appreso che la settimana prossima inizierà il Festival Internazionale del Giornalismo. C'è qualcosa di interessante nel programma. Per esempio il 9 c'è un incontro con vari registi, da Calopresti a Gregoretti alla Vilma Labate, che si sono occupati di lavoro nei loro film.
Mentre martedì andavamo al comizio, io e Pupi abbiamo notato un ristorante giapponese in via del Maneggio (al posto di Dino perché i locali capiscano). Presi dal giubilo, ieri sera ci siamo andati subito, insieme con Jason.
Probabilmente sono dei ristoratori cinesi, ma sulla carta che ci frega, mica la preparazione del cibo è una cosa genetica, ci sono tecniche e ricettari. La linea è comunque quella di sembrare un ristorante giapponese il più possibile, mobili scuri, piatti squadrati, cuochi con la fascia in testa, personale ben preparato, ben vestito e di bell'aspetto (hanno un po' l'aria di studenti universitari, contrariamente a quell'atteggiamento da parenti poveri del proprietario che, specie ultimamente, tende a contraddistinguere i camerieri e le cameriere dei ristoranti cinesi che fanno cucina cinese). Io ho potuto prendere solo il tempura, il che è simpatico perché invece di solito non prendo mai il tempura, visto che Jason è celiaco e di solito facciamo enormi ordini di coppia. E in realtà mi piace più il sushi e il sashimi. Qualcosina ho assaggiato, lo zenzero è aromaticissimo e il rafano fortissimo, il pesce fresco. Costoso.
I primi tempi che lavoravo al numero verde, l'ufficio era vicino a via del Maneggio, e il turno serale finiva inizialmente alle 3 di mattina, poi all'1. Capitava spesso che la Patrizia venisse a prendermi, e poi andavamo a mangiare la pizza e chiacchierare di amore e vita da Dino, aperto tutta la notte, tra ometti dai capelli corti davanti e lunghi dietro e l'aria viscida. Qualche volta prendevamo anche l'antipasto a buffet.

mercoledì 2 aprile 2008

Mi sveglio tutto le mattine con una macchia di couperose in faccia che la sera non avevo.
Ieri con Pupi sono andata a una serata della Sinistra l'Arcobaleno, presente il ministro Ferrero. Era in uno stanzone di un CVA di periferia, che all'inizio sembrava dover rimanere mezzo vuoto, e invece si è riempito di gente anche interessante. Mi sono seduta tra Pupi e Fabrizione Cerellona, con la sua solita aria schiva, quasi furtiva, simpatico. Mentre chiacchieravamo ingannando l'attesa, un signore dall'accento sardo si è avvicinato a Pupi, e hanno iniziato a parlare come due che non si vedessero da tanto tempo. Io sentivo che il signore sardo diceva "Auguri, veramente tanti auguri... l'ho saputo solo adesso, mi dispiace, ma augurissimi proprio... sono contento, auguri auguri". Ho chiesto a Fabrizio se sapesse di qualcosa per cui bisognava fare gli auguri a Peppe, magari qualcosa di politico. Ma no. Ho iniziato a congetturare, Peppe potrebbe avere una doppia vita. Magari si è laureato. Ha fatto un figlio. Lo ha adottato. Ha vinto il Pulitzer. Quando il signore si è allontanato, dopo cinque minuti di felicitazioni, gli ho chiesto:"Ma perché ti fa gli auguri?". "Perché mi sono sposato". Era vero. Gli ha fatto gli auguri perché si è sposato. In effetti lo ha saputo in ritardo. Pupi si è sposato sei anni fa. Fabrizio ne ha approfittato per dirci che tra 20 giorni parte per Cuba, dove convolerà a nozze con una ragazza del luogo. Sorpresa, curiosità, entusiasmo. Augurissimi. Quando tornano da Cuba vorremo forse negargli una festa?
Nel frattempo è entrata, sedendosi davanti a noi, una ragazza dalla bellezza incontrovertibile, una morona boccona occhiona tutta Juicy Tubes e Effet faux-cils, con una french rosa e bianca da premio dell'estetica e tacchi 12 su un total black non chicchissimo ma di sicuro effetto. Un qualcosa mai visto a un comizio di Rifondazione, ve lo assicuro. Mai vista prima da nessuno, infatti, ma ho notato una certa soddisfazione trapelare tra i presenti, probabilmente per il fatto di avere finalmente qualcuna che possa fare concorrenza a Mara Carfagna.
Il ministro Ferrero l'ho sempre solo sentito, di sfuggita, in televisione. Pensavo mi piacesse. Invece mi piace così così. Intanto io ho una vera idiosincrasia per la teoria che questa destra è come il fascismo e il nazismo storici. Cioè, che scoperta questa destra è di destra, ci sono dentro anche dei fascisti per non dire dei nazisti, di per sé non sarebbe sto grande argomento. Quando si comincia ad argomentare che sì, sono come Hitler perché invece di individuare la zona del conflitto nella lotta di classe la proiettano sulla guerra tra poveri, mi cascano veramente le braccia. Non è che mi caschino perché non è vero. Ma perché è vero ormai da 20 anni, si sa, si è capito, il capitalismo ha sempre spostato l'attenzione sulla guerra tra poveri, ben prima del fascismo storico, poi non è come il fascismo storico perché la democrazia occidentale, rispetto a quell'esperienza, ha dimostrato di avere anticorpi, ma comunque la situazione fa schifo lo stesso, non perché è come il fascismo ma per quello che è. Allora che me lo tiri fuori a fare sto paragone inutile? Questo è solo un esempio di un discorso abbastanza grigio, prevedibile, senza nessuno spunto di lettura nuovo, con una riproposizione della lotta di classe para para. Ancora sto qui a sperare di andare a un comizio e dirmi "cavoli, è vero, ecco che era, ecco la visione che mancava, ecco in effetti come sta andando il mondo." Invece non succede, ma non importa perché immagino sia solo una speranza sciocchina e immatura. Il voto di opposizione serve senza dubbio, e ormai siamo abitutati a votare per evitare il peggio.
Inoltre, è stato spiegato come una buona affermazione al Senato della sinistra arcobaleno toglie comunque voti alla destra, per via dell'assegnazione proporzionale dei seggi. Se lo trovo in rete, tutto il meccanismo, lo linko.