mercoledì 14 febbraio 2007

Grande è la confusione (dentro e fuori casa)

Se il tappeto fa una grinza non la liscio. Se cade qualche cosa non la raccolgo. Se cade un'altra cosa non la raccolgo di nuovo. Si ammucchiano cose sul pavimento, alcune cadono, altre le lascio cadere. Mi ci muovo in mezzo usando le punte dei piedi, o le calpesto. Giornali, calze, buste di plastica, opuscoli del supermercato, sciarpe, bollette, bottiglie vuote, stracci, scontrini, il cappotto, lo zainetto, le borse. Tutto è per terra, si sporca si impolvera si deteriora. Il lavandino è pieno di stoviglie perché io uso tutte le pentole, tutti i piatti, tutte le posate, tutti i bicchieri finché non c'è più niente di pulito, allora devo iniziare a lavare. Sul tavolo ci sono boccette di ogni tipo, scatolette vuote, scatolette piene, cellophane appallottolato, il tabasco, il lievito di birra, bustine di zucchero prese al bar, il sale grosso, il sale iodato, presine, guanti da forno, panni spugna asciugatisi con grossi aloni di sporco marrone, scottex usati, ancora giornali. Sul letto sfatto tengo, nella metà dove dorme mio marito quando abita con me, libri aperti sulla pagina che stavo leggendo, ancora giornali, pennarelli, biancheria sporca, biancheria pulita, volantini, menù di pizzerie da asporto, asciugamani. Tutto è spiegazzato, fuori posto, messo male. Il mio disordine è secondo me patologico non solo perché è, come dire, quantitativamente esagerato. Ma soprattutto perché io mi vergogno. Mi faccio anche un pochino schifo, diciamolo.
Passando dalle riflessioni sul mio ombelico al resto del mondo, sto seguendo la vicenda di questi presunti terroristi (anche il telegiornale di italia1 oggi li ha sempre chiamati presunti terroristi, devono essere presunti di brutto). ancora devo leggere e capire diverse cose, ma per adesso la mia domanda principale è questa: ma che obiettivo è "libero"?
A Vicenza sabato saranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado, l'ambasciata americana sconsiglia gli americani di recarsi a Vicenza dal 16 al 18, amato parla di Vicenza, non so, pare che la tensione si voglia alzare parecchio. Io non vado, comunque. Sono contraria all'allargamento della base ma non mi sento in vena di manifestazione. Sono un po' deperita, scusatemi. Non ce la faccio a sopportare nessun livello di aggressività, da parte di nessuno.
Ieri sera con Giorgio e Massi sono andata al circolo arci di Ponte Valleceppi per un incontro su droghe e dipendenze, che non si è tenuto causa complotto dei cattivi in una faida interna alla dirigenza del circolo (questa la versione di Gabrielone). Mentre bevevamo al bancone prima di ritornarcene in città, abbiamo avuto modo di conoscere un alieno, un signore inglese di una certa età con capelli rossicci occhi cerulei giacca cravatta e trench, ubriaco ai limiti dello svenimento, che senza smettere di bere grossi boccali di birra accoglieva a pacche sulle spalle ogni nuovo pontevalleceppese che entrava, cercando di farlo partecipare alla nostra bislacca conversazione sui rispettivi ruoli nel mondo (filosofo, professoressa, anglo-sassone, idiota, agente cia ecc). E' stato un bel momento di meticciato culturale europeo. Il punto più alto è stato quando Gabriele, credo per dire qualcosa in inglese, ha detto Birmingham.

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