giovedì 15 marzo 2007

In America sembrano sparire continuamente bambini. Molti di quelli che spariscono sembrano cadere nelle grinfie di predatori sessuali che li violentano e li ammazzano. Magari e' semplicemente una questione matematica: su 300 milioni di abitanti il numero di pedofili violenti aumenta per ragioni statistiche rispetto, mettiamo, all'Italia. Se contiamo tutti i crimini contro i bambini in tutta Europa i numeri si equivarrebbero magari. Comunque, la televisione ne parla continuamente, ci sono speciali e servizi e lanci di agenzia, per ben due volte negli ultimi giorni mentre guardavo la tv il programma e' stato interrotto, e' passato un messaggio che dichiarava uno stato d'allerta e la voce di un poliziotto locale ha lanciato l'allarme per la scomparsa di un bambino, uno in Georgia (che e' diventato notizia nazionale perche' probabilmente e' stato ucciso davvero) e uno in Alabama. Cambiando canale, ho visto che l'interrruzione e il messaggio stava andando su tutte le reti. In che stato di ansia continua devono vivere sti poveri bambini americani? Dopodiche' ieri sera al Larry King Show c'era un giornalista, trattato decisamente come un eroe, che ha prodotto un programma televisivo e scritto un libro appena uscito intitolato Datelines. Il concetto e' questo: esiste negli Stati Uniti un gruppo non-profit, Perverted Justice, che ha come mission quella di stanare i predatori sessuali che si servono di internet per agganciare i ragazzini e le ragazzine. Volontari si mettono nelle varie stanze di chat e social networking fingendo di essere bambini o adolescenti, e aspettano di essere contattati da adulti in cerca di avventure. Arrivano ad appuntamenti di persona, e quando i tipi si presentano trovano la polizia. Ora questo genio di giornalista ha contattato Perverted Justice, per concepire il suo eroico programma. Il volontario su Internet, dopo lunghe conversazioni sul sesso, invita il predatore (ma come cacchio si dice in italiano? cosi' pare che ne so, tipo un falco. c'e' un'altra parola oltre pedofilo?) nella propria casa inventata quando non ci sono i genitori inventati. L'uomo si presenta e ad attenderlo, oltre la polizia, c'e' il giornalista con le telecamere (nascoste). Il giornalista si mette a fare una violenta ramanzina al predatore, citandogli stralci delle conversazioni da lui avute con la dodicenne, il decenne o la tredicenne, tutto il pubblico puo' guardare e dire, uh guarda, e' un tipo normale, non c'ha scritto in fronte violentero' la tua bimba o il tuo ometto, che esseri schifosi, bisognerebbe sterminarli. Si vedevano questi frammenti di filmati, il tipo entra nella casa, aspetta qualcuno, arriva il giornalista castigo di dio, il tipo ha le reazioni piu' varie (qualcuno scappa, non ovviamente quelli che poi vengono mandati in onda), chi piange, chi nega, chi non batte ciglio, e via dicendo. Grandi complimentoni da parte di tutti per questo programma che aumenta la consapevolezza. De che? Mandare in onda questi smascheramenti non aggiunge e non toglie nulla al problema. Anzi aggiunge tonnellate di morbosita'e toglie qualcosa al dato, valido anche negli Stati Uniti, che la maggioranza delle violenza sui bambini avvengono in famiglia e nella cerchia di conoscenti. Insomma, tutto questo teatrino mi ha turbata e disgustata profondamente.

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