mercoledì 14 marzo 2007

A room of one's own

Oggi siamo andati a casa di Boon e finalmente ho un computer per conto mio. Scordate lo snello Macintosh delle fotografie. Adesso ho un Compaq tipo dell'Ottocento, di una lentezza esasperante. Gia' lo adoro. Quindi adesso io e mio marito siamo seduti fianco a fianco sul divano, ognuno con la sua tastiera davanti, lui che dopo aver controllato le statistiche per il fantabaseball sta facendo una ricerca per un progetto artistico che vuole presentare a Jacksonville e che scade dopodomani, io che scrivo le mie cosette. Il gatto nero dell'hotel, che si chiama Jack e ha uno stupendo collare a spunzoni, e' steso praticamente ai miei piedi.
Adesso saro' in grado di aggiornare il blog regolarmente e magari scrivere qualcosa di intelligente, tanto per cambiare.
Non sapevo che la vaniglia fosse un'orchidea, ma domenica dopo l'inaugurazione del mosaico (un successone che meriterebbe un post) siamo andati al Botanical Garden. L'ho trovato interessantissimo.
Patrizia mi ha detto che venerdi' scorso a Spello c'e' stato uno spettacolo bellissimo. Venerdi' prossimo e' in programma Sexmachine, che io vidi a Modena l'anno scorso per il decennale dell'Unita' di Strada sulla prostituzione che c'e' li'. Il tema e' infatti la prostituzione, l'ha scritto l'attrice che l'interpreta, splendidamente, (e di cui in questo momento mi sfugge impietosamente il nome; se mi metto a cercarlo finisco domattina) insieme a quella forza della natura di Carla Corso. Invito caldamente alla visione.

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