domenica 25 marzo 2007

Sparta e' una fiera citta' stato i cui abitanti maschi sono tutti attori gay-porno americani e le cui abitanti femmine sono tutte top model tipo olandesi, tranne i vecchi i bambini e gli oracoli, e tranne il re Leonida che e' Luca Barbareschi con la muscolatura ritoccata al computer. La vita trascorre tranquilla, buttando giu' dalla rupe i neonati non perfetti, educando quelli perfetti alle armi (suppongo per costruire il fisico da attore gay-porno americano) e permettendo alle top model olandesi di prendere la parola e ripetere gli slogan teo-con che costituiscono l'unico argomento di conversazione della fiera citta' stato. Un giorno arrivano gli ambasciatori dell'imperatore Serse, negri e pieni di piercing, che vogliono proporre un patto di sottomissione. Citando testualmente i discorsi di Bush dopo l'invasione dell'Iraq gli spartani rifiutano e li buttano in un pozzo (il pozzo e' preso da Erodoto, mi sono informata). Inizia la guerra. Lunghe scene di battaglia piuttosto belle per chi ama i videogiochi di ultima generazione (che pero' secondo me sono meglio perche' sono interattivi, cioe', tu puoi partecipare come se fossi tu stesso un attore gay-porno americano) e momenti di intenso dialogo sul campo, basati sulle parole liberta' patria ordine legge, inframmezzato dal pauroso grido di battaglia degli spartani che e' identico al saluto di un inviato di Striscia la notizia di cui non ricordo il nome, perche' non sono una fan di Striscia. [E' tutto vero, eh...]. Intanto in patria la regina rimasta sola deve lottare contro il politicante disfattista (inteso come opposto al guerriero che rischia in prima persona) che non vuole inviare piu' truppe, usando argomenti cretini tipo la battaglia e' persa, perche' mandare i nostri giovani a morire lontano ecc. Ma lei, nonostante sia stata da lui violentata il giorno prima (o forse questo le ha dato ancora piu' forza...) commuove il concilio richiamandosi ai valori di liberta' patria civilta' legge ordine onore e coraggio contro i nemici della democrazia, convince tutti, accoltella il politicante e nel farlo gli apre la borsetta dalla quale lui evidentemente non si separava mai, piena di monete d'oro con l'effigie di Serse. Nel frattempo alle Termopili abbiamo incontrato Serse in persona, modellato sul tipo "ballerino dell'enturage di Grace Jones", gigantesco, effemminato, negro ovviamente (tutti i nemici di Sparta sono negri o marrucchini), pelato, con una ventina di piercing sul viso e lo smalto d'oro. Si capisce che e' matto, vive nel lusso e nella sfrenatezza, sostiene di essere un dio e non sa nemmeno che cosa sono la liberta' la patria la civilta' la legge l'ordine l'onore e il coraggio. Infatti il suo esercito composto da handicappati e stranieri, nonostante superiore numericamente, e' destinato alla sconfitta, sebbene un disabile originario di Sparta che la madre aveva fortunosamente salvato dalla rupe Tarpea, e che Leonida all'inizio della guerra ha preso a pesci in faccia, tradisca e indichi ai persiani il passaggio per circondare i 300. A questo punto del film, personalmente io non vedevo l'ora che morissero tutti, possibilmente tra indicibili sofferenze. Muoiono tutti, ma fino alla fine onore gloria patria liberta'. Al generale muore il figlio, ma lui e' contento che il suo ragazzo sia morto per la patria la gloria la civilta'la liberta' l'onore. Ho abbandonato la sala divisa tra un senso di imbarazzo e un senso di avvilimento. 300 e' il film piu' di propaganda che io abbia mai visto. Voglio dire, Leni Riefenstahl era piu' diretta, ma erano anche altri tempi. Peppe Peppe, ma il fumetto di Frank Miller e' cosi'?
Se volete avvicinarvi a 300 come ci si avvicina al calendario dei rugbisti francesi, e vi portate al cinema i tappi per le orecchie per non sentire i dialoghi e una coperta per la decenza, allora si', via libera, sono 8 euro spesi bene. Per qualsiasi altro motivo, vi prego, vi scongiuro, non andate a vederlo.

2 commenti:

Lemke ha detto...

barbie cara, mi avvilisce che tu abbia travisato il film più schiettamente anti-bush degli ultimi anni.
Rispondiamo ad alcune semplici domande: chi è che occupa? i Persiani. Chi è che si autodefinisce il più grande esercito del mondo? i persiani. Quale popolo è comandato da un perfetto imbecille? i persiani. Quale popolo corrompe, usa mezzi meschini e violenta le (bellissime) donne spartane? i persiami.
Se il sillogismo non fosse ancora chiaro, prova a rileggere il fumetto (non pretendo che tu ti riveda il filmazzo, non sono sadico) nella chiave di lettura esattamente opposta a quella che hai fornito e, sorpresa delle sorprese, potrsti scoprire che 300 può essere effettivamente una metafora della politca estera americana, solo che i buoni sono...gli irakeni (o gli afghani, fai tu).
Poi magari non è nemmno così, ma ci sono altrettante ragioni a sostenere la tua tesi quante ce ne sono a sostenere la tesi esattamente opposta.
Il che fa supporre che, forse nessuna delle due visioni sia corretta: visto che il fumetto di frank miller è la reinterpretazione di un film del 1962 chiamato "300 startans", allora ci sarebbe da chiedersi chi, nel 1962 fossero i buoni e chi i cattivi. Se non ero in quel periodo si faceva la guerra di indocina e, fatto strano, anche in quel caso un gruppetto di guerriglieri metteva in scacco l'esercito più potente al mondo. Curiose bizzarrie della storia...

Barbara ha detto...

chi e' che occupa? i persiani. chi e' che vuole fare la bomba atomica per distruggere israele? i persiani. quale popolo e' comandato da un perfetto e pericoloso imbecille? i persiani, come la fox ci ricorda ogni giorno. se vogliamo contestualizzare il processo creativo, come posso non tenere in considerazione che, solo per fare un esempio tra i mille, il discorso (non presente nel fumetto) che la regina fa al concilio e' identico parola per parola a quel che viene detto quotidianamente nel dibattito (se vogliamo chiamarlo cosi')sulle truppe? veramente, visto dagli stati uniti questo film non lascia il minimo, dico minimo spazio all'interpretazione opposta.