martedì 22 gennaio 2008

Ieri al supermercato cinese-ma-gestito-da-quegli-studenti-universitari-col-bernoccolo-dell'
-imprenditorialità-che-gestiscono-pure-l'internet-point, sito vicino all'associazione ricreativa e culturale italiana, ho scorto sugli scaffali i Togo Double. Non li conoscevo, mi è stranamente sfuggita la campagna pubblicitaria. Cioè, dei biscottini di wafer ripieno di cioccolata al latte ricoperti, di cioccolata al latte con granella di nocciola. Comoda busta con apertura in alto, ideali da mangiare camminando. L'ho voluti subito, nemmeno un secondo di esitazione. In strada strappo l'apertura e di che mi accorgo: sono confezionati singolarmente! Ogni singolo biscottino di wafer ecc. ha il suo merdoso incarto in quella plastichina che sembra foglio di alluminio! Quindi nella degustazione di Togo Double devo buttare via la busta grande e 11 idiotissimi incarti singoli. Vorrei sapere chi è il genio che ha concepito questa idea. Spiegatemi la strategia di marketing sottesa. Non vi siete accorti che il mondo sprofonda nella spazzatura? Li ho assaporati, nel piacere che confina col dolore, offrendone a malincuore uno a testa a Mimma e Silvia. Perché sono buonissimi, ma ovviamente non si possono comprare più.
Esigo una legge sulla limitazione degli imballaggi! Ora!

2 commenti:

zambrius ha detto...

E immagina il complesso marchingegno acquistato per imballare i togo uno per uno... E' sconfortante che le cose ovvie siano così ovvie da finire per passare inosservate.

Anonimo ha detto...

Scordiamoci la legge sugli imballaggi. In Italia la monnezza è considerata una risorsa imprenditoriale irrinunciabile.
Col nuovo governo, poi...

Io, per adesso, ricompenserò i Togo Double non acquistando più nulla di quella marca.

quanno ce vo', ce vo'

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