lunedì 25 febbraio 2008

Adesso lavoro, due o tre volte a settimana, nell'ufficio dove lavoravo nel 2000/2001. Poi verso il 2002 il servizio cambiò e io smisi di frequentare questa zona (via Fonti Coperte) se non di passaggio. Oggi sono uscita 2 minuti per andare al bar a comprarmi un fagotto prosciutto cotto e frittata. Il bar e l'area ad esso adiacente erano densamente popolati di spacciatori e tossici di area magrebina. Mi ha colpito, perché "prima" non vi era traccia di questa presenza. Volevo un Kinder Bueno ma non c'era, allora sentendomi in colpa ho acquistato un Kit Kat crunchy (in colpa per la Nestlè). La nuova pubblicità del Kinder Bueno la fa Andrew Howes. Credo che la Kinder Ferrero, nota soprattutto per la demenzialità dei propri spot, sia stata la prima grande azienda italiana a utilizzare testimonial neri per i propri prodotti nell'epoca post-carosello. Escludendo pubblicità basate sul richiamo sessuale, tipo morositas e compagnia. Fiona May con la bambina che si nutre di Fetta al latte sono senz'altro il primo spaccato familiare nero che è apparso negli spazi pubblicitari televisivi italiani. Qualche anno fa ho fatto l'interprete in un incontro internazionale di commercio equo e solidale, e ho appreso che di fatto gli accordi della Ferrero con i produttori di cacao rispettano tutti gli standard del commercio equo e solidale. Però la Ferrero non chiede la certificazione. Chissà perché. Tutto ciò rende però rende molto più leggero il mio essere, da circa 25 anni, una divoratrice più o meno compulsiva di cioccolate più latte meno cacao [formula inventata per rendere accattivante il risparmio appunto di cacao. chiamali tonti].

3 commenti:

zambrius ha detto...

Quando io abitavo proprio sopra via fonti coperte, mi ricordo tutto un pullulare di anziani con le borse con le ruote per la spesa, un sacco di studenti e qualche occasionale prostituta la sera tardi, con cui l'amicio F. (ora cattolico praticantissimo) conversava amabilmente. Dimmi tu come devono cambiare le cose.
Confesso che pure io non amo il cacao e adoro il finto cioccolato al latte.

Serena ha detto...

Non ho ancora fatto i complimenti alla Babi per il rinnovo del suo blog "seppur nel rispetto della tradizione" come si usa dire: i colori sono così delicati, freschi e amabilmente intonati con la fotografia di Lacugnana (mi ricordo che ci siamo andate insieme con te, con la Patty, la Monica, Roxy -mi sa che ero in periodo post-Peppe- e siamo andate a sentire gli Ustmamo).
Ora che mi hai dato queste info sulla Ferrero mi sa che mangerò "a cuor leggero" la Nutella. In effetti poi non avevo notato queste implicazioni sociologiche sui testimonial afroitaliani. Una chicca: in Germania c'è una cosa buonissima fatta con la Nutella che qui ho raramente trovato, si chiama "Hanuta" ed è un wafer a grana grossa, quadrato con dentro Nutella e nocciole in pezzetti:una vera delizia, il cui rapporto qualità-prezzo stupeisce vieppiù.In Italia l'ho trovato raramente, benchè sia prodotto dalla Ferrero. Mi pare che si trovi qui da noi nei Despar, dove trovi molte cose tedesche, e in qualche Sait-Coop.
Però non ancora visto la pubblicità con Andrew (ma quanto è cocco quel ragazzo, mi fa una tenerezza infinita, quasi come le foche di Zambrius...).

giuseppe ha detto...

nestlè
rifiuti di venire alle feste perché si fuma poi mangi la merda della nestlè
alla faccia della coerenza