giovedì 27 marzo 2008

Al consiglio comunale aperto sulla 194 ci sono stata solo poche decine di minuti, perché sono arrivata in autobus dall'ufficio dove ho il turno fino alle cinque, e poi alle cinque e cinquanta con Giorgio sono andata al direttivo dell'associazione culturale e ricreativa.
Comunque. Scioccamente, non mi aspettavo di trovarvi anche persone contro la 194. Invece c'erano, in numero significativo e organizzati (la Pippi ha incontrato per le scale un anziano che diceva a qualcuno "Mi hanno detto dalla parrocchia di venire su, che c'era questa cosa, sono corso subito"). Questo mi ha interessato moltissimo. Voglio sapere cosa pensano e che dicono, non Ferrara e Pezzotta, ma queste persone che vivono la mia stessa quotidianità nella mia stessa città. Poi magari dicono le stesse cavolate di Ferrara e Pezzotta, e con non meno retorica. Ma insomma.
Poi, mi ha colpito con dispiacere constatare che tra le sostenitrici della 194, immagino tutte avvertite come me dalla Rete delle Donne Umbre, non ci fossero ragazze. La netta maggioranza sembrava composta da persone sopra i 40 anni, anzi soprattutto sopra i 50 anni. E' vero allora quello che si dice in giro, che le giovani non sentono questo come un problema, danno per scontati i diritti per le quali le loro madri hanno combattuto, e bla bla? Immagino di sì, però c'è stata un'assemblea all'università che mi dicono sia stata molto affollata, un presidio all'ospedale. Mi viene il dubbio, che potrebbe essere una totale pippa mentale, che non interessi lo spazio pubblico, nel senso di spazio di confronto. Sì ok, devi stare seduta dietro i consiglieri di Alleanza Nazionale e ti fa schifo solo a guardarli, sono la prima a dirlo. Devi ascoltare i soloncini del forum delle famiglie con i loro accenti veneti e non puoi nemmeno rumoreggiare, perché è proibito. Però che palle, comunicare solo a striscioni e a "ora basta!". Di fatto le uniche due ragazze erano Chiara e Lavinia, operatrici dell'Unità di Strada. So che non è un caso, e sono felice.
Uno dei tre interventi che ho ascoltato per intero è stato quello di una tipa del comitato nazionale sulla bioetica. Una chimica. Che ha esordito dicendo che la 194 è una buona legge. Cioè, freghe, a me basta questo. A me non interessa minimamente che ogni singolo cittadino e ogni singola cittadina la pensi come me in ogni singola sfumatura della 194. Per me una nel suo intimo può anche pensare che l'aborto sia un omicidio aberrante, se però difende la legge con me è a posto. Sempre questa signora ha iniziato una semitirata semicontro la RU486. Però, nei fatti, stava proponendo che la pillola abortiva venisse inserita nella 194. In soldoni, che si somministri in ospedale, e non venga venduta in farmacia dietro ricetta. Grandi malumori dalla nostra gradinata. Cioè, perché? La RU486 è una bomba chimica. Facciamo tutte le salutistine e la naturistine per gli antibiotici, per dire, e adesso dobbiamo sminuire la pillola abortiva nei suoi effetti farmacologici? Certo, mica fa morire. Manco l'antibiotico. Ma è meglio prenderla in modo controllato. Io personalmente, non ci vedo niente di male a che la pillola abortiva sia somministrata in ospedale. Senza ricovero, ma solo con la certezza che le informazioni su come seguire il percorso siano indicate con la massima correttezza. Farla dare in farmacia non sembra la mia battaglia. Magari mi sbaglio, magari c'è qualcosa che non so. Però, se è vero che potendo scegliere la maggioranza delle donne preferisce l'intervento invece della pillola, un motivo dovrà pur esserci. L'importante, come sempre, è poter scegliere.
Riflettendo su questo e altro sono dovuta uscire per precipitarmi all'appuntamento con Giorgino, sfoggiando il mio pancione che nulla aveva da invidiare ai tre o quattro duenni che le famiglie cattoliche si erano portati dietro.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, poter scegliere è la cosa importante per me. E la tutela della salute femminile passa a mio avviso anche per una corretta informazione sulla pillola abortiva. Mi pare retorico ormai anche il discorso antimedicalizzazione, nessuno suppongo vieti a qualche donna di farsi una gravidanza senza vedere un'ostetrica, un/una ginecologo/a ecc...ma fortunatamente possiamo accedere a servizi che ci fanno il corso pre parto, ci controllano che tutto vada per il verso giusto ecc.... siamo contente che anche la menopausa non sia più un tabù ma una possa ricorrere a farmaci per viversela meglio, ai consultori per affrontare questo passaggio....quindi perché per l'aborto, anzi per l'interruzione di gravidanza, tanto scandalo se si va a prendere 'sta pillola in ospedale e poi si torna per un controllino? "noi donne" siamo diverse fra noi e mipare sacrosanto che ognuna scelga quello che ritiene più opportuno, da come partorire, a come non partorire,ma con consapevolezza e la consapevolezza ha bisogno dell'accesso alle informazioni.
Probabilmente è importante conoscere le opinioni di chi non la pensa come noi, tuttavia nelle parole della ragazza che ha portato ad esempio quanto promosso in Uganda, e cioè l'astinenza, per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili, trovo un fondo di disonestà intellettuale che mi infastidisce. Soprattutto quando la soluzione che porti, promuovendola come un progetto con bassi costi in contrapposizione all'Inghilterra che "non ha risolto nulla" (sue parole) con la distribuzione gratis dei condom, è prima ancora una politica della sessualità e un'ideologia e non una risposta coerente ai doveri di uno stato laico.
Una cosa su cui occorrerebbe lavorare molto ma molto , moltissimo di più secondo me è l'educazione sessuale e in senso ampio un'educazione alla consapevolezza di sé e della propria interezza di persone in relazione a sé stessi e agli altri,magari partendo dalla scuola, credo che promuovere questo anche all'interno di un discorso sulla sessualità sarebbe importante per tutelare sia la propria salute sia la propria integrità psichica, che della salute fa comunque parte.
E sicuramnete una piena applicazione della 194 darebbe più spazio a questo genere di interventi. Poi che 'ste "famiglie" facciano duemila figli, pratichino l'astinenza...chissene..., ma lasciatemi scegliere.
Pippi

Barbara ha detto...

Non l'ho sentita la tipa dell'Uganda perché ha parlato prima che arrivassi, mi ha accennato l'Ilaria che però sosteneva che avesse citato anche i condom come estrema ratio (l'abc della prevenzione, abstinence behaviour and condoms, che geni dell'acronimo). Pensavo a questi/e che parlano di astinenza, infatti la risposta è la consapevolezza, e anche il valore del piacere, cioè il piacere sessuale è una cosa bella, educhiamo i nostri figli e i nostri adolescenti al piacere consapevole.
Certo, anch'io le trovo fastidiose le opinioni di queste persone. Però mi appassiona il confronto, non so come dire, sicuramente mi ha interessato più questo tipo di iniziativa di quanto non mi avrebbe interessato un'iniziativa con tutte compagne, a meno che non fosse stata una cosa di approfondimento, formativa. M'è presa così, sarà la noia per la campagna elettorale.

giuseppe ha detto...

Ma, francamente vista la enorme quantità di obiettori in ospedale io un problemino o due lo vedrei alla distribuzione in ospedale.
Dopo di che...

Anonimo ha detto...

Ma infatti io credo che una cosa imprescindibile sia il fatto che in questo tipo di situazioni non possano lavorare persone che fanno obiezione di coscienza all'interruzione di gravidanza. E su questo non è possibile, secondo me, ammettere eccezioni. Un servizio pubblico deve garantire appunto i servizi che offre, per cui chi non se la sente di fare questo tipo di interventi, cosa pure legittima, non deve lavorarci. Altrimenti che facciamo siccome i testimoni di geova son contrari alle trasfusioni, se operano qualcuno e in sala operatoria il chirurgo è testimone di geova non fanno la trasfusione???? mi pare che siano loro contrati a 'ste cose, ma potrei anche aver fatto un esempio del cavolo. però mi dovrei essere spiegata.
Anche io dopotutto sono interessata alle opinioni e altrui e sono certa anzi che non mi prendono tanto le riunione in cui siam tutti d'accordo,ma certe opinioni sonp più fastidiose di altre nella diversità.
Si ha citato questa cosa dell'abc, ma appunto mettendo a confronto il progetto ugandese e quello inglese pro condom di fatto mettendo in rilievo il fatto che in Inghilterra si erano spesi tanti soldi per pochi risultati.
baci
Pippi