martedì 26 agosto 2008

Mettendo a posto gli scaffali, mi si sta ponendo la problematica Ellroy.
A partire da metà anni Novanta, ho cominciato a comprare e leggere molti suoi libri, che per un periodo sono usciti anche con i Gialli Mondadori, quindi li trovavo all'edicola pagandoli un prezzo ragionevole.
La critica adora Ellroy, tanto più che in quel periodo la letteratura di genere in Italia ha cominciato a essere idolatrata. Quindi lunghe e piuttosto entusiastiche recensioni si leggevano in ogni pagina culturale e su ogni sito specializzato.
A me i romanzi di Ellroy all'inizio sono interessati, qualcuno mi è anche piaciuto. A poco a poco ho cominciato a trovarlo di maniera, più che di genere. Ho cominciato a rendermi conto dell'improbabilità delle trame e dello spessore inesistente dei personaggi, praticamente tutti delle macchiette. Inoltre, ho cominciato a leggere delle interviste a Ellroy, che si è rivelato un repubblicano estremista, a favore della pena di morte, dispensatore di massime patriottiche che in qualsiasi posto fuorché gli Stati Uniti verrebbero considerate semplicemente fasciste.
Quindi James Ellroy mi ha rotto. Non voglio avere nei miei scaffali dodici o tredici libri suoi, a rubare spazio a Dostojevskij, Dante, Valerio Evangelisti, Ruth Rendell, Neil Gaiman, e per quel che mi concerne direi anche a quasi chiunque altro. Ho deciso di tenere solo American Tabloid e Nei miei luoghi oscuri. Tutti gli altri li venderò.
Poi ho questi altri Gialli Mondadori che ho acquistato perché avevano vinto il Premio Tedeschi. Io sono una che sostiene gli scrittori emergenti, e si interessa delle nuove vie battute dal giallo, genere che decisamente prediligo. Ora, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, perché ho cominciato a comprarli a fine anni Novanta e ne avrò solo quattro o cinque, ma questi vincitori di Premi Tedeschi che io ho acquistato sono tutti orridi. Sul serio. Terrificanti. Non sono riuscita a finirne nemmeno uno. Anche questi, al negozio dell'usato in blocco.
Amiche, amici, a casa mia si sta formando un'altissima pila di libri da vendere. C'è Ellroy, ci sono i Premi Tedeschi, c'è narrativa e saggistica varia. Farò una lista, se qualcuno è interessato ad avere qualcosa (in regalo naturalmente) me lo faccia sapere.

10 commenti:

Andrea Calisi ha detto...

caro giovanni,
è commovente il tuo amore per i grandi classici ma se mi permetti, questa opera di declassamento di ellroy sa un po' di cosa snob.
un abbraccio
andrea

Andrea Calisi ha detto...

ops....volevo dire barbara
ciao
andrea

Barbara ha detto...

Non vedo cosa c'entri l'amore per i grandi classici. Mi sembra di aver specificato cosa non mi piace di Ellroy. Valerio Evangelisti non lo venderei mai. Adesso siamo al paradosso che non può piacere un determinato autore di genere sennò siamo snob?

Barbara ha detto...

Ho capito perché hai capito che stessi esprimendo amore per i grandi classici, perché avevo scritto solo Dostoevskij e Dante per non fare tutta una lista, aggiungendo solo "e chiunque altro". Ora l'ho formulato in modo più chiaro.

Anonimo ha detto...

sono interessata e però sarei per comperarli, ho letto solo machiavelli per quel che riguarda Il premio tedeschi ma non mi ha entusiasmato anche se non è male e l'ho letto, ovviamente, da poco, in ristampa.
ellroy invece ce l'ho ma non mi è riuscito di andare oltre la prima pagina. però mi hai incuriosito e voglio ridargli uno sguardo

Anonimo ha detto...

ho dimenticato di firmarmi:
pat

Andrea Calisi ha detto...

ritiro tutto! per quel che mi ricordo non penso tu sia snob in generale. per un errore di distrazione pensavo di aver scritto un commento ad un post di giovanni...però accidenti che facilità a scaldarti...
un saluto a tuo figlio

Barbara ha detto...

Eh sì, so' un fumino, ahimé. Ti interessa qualche Ellroy, comunque?

Anonimo ha detto...

Trovo affascinante che i miei post vengano confusi con quelli di Barbara...(la quale, in quanto mio alter ego, non mi risponde al telefono nè ai messaggi...) detto questo, io di Ellroy ho adorato (e non esagero) Sei pezzi da mille, tanto che se mi fosse nato un figlio in quel periodo lo avrei chiamato petebondurant, tutto attaccato. Fortunatamente non mi è nato. Poi L.A. Confidential e American Tabloid non sono riuscito manco a finirli.
Giovanni

Anonimo ha detto...

Ah, Andrea, io invece sì, un po' snob lo sono...
G.