venerdì 17 ottobre 2008

Io se fossi Saviano avrei scritto un libro bellissimo e coraggioso. Però se fossi Saviano non mi sarei fatta fare nemmeno una di quelle foto in posa col volto sofferto, anzi magari una anche sì da diffondere alla stampa, per non creare il mito alla Salinger, ma poi basta. Poi mi sarei rifiutata di diventare l'esperta ufficiale di camorra di questa o quella testata. Probabilmente mi sarei subito trasferita da qualche altra parte, avrei continuato a intervenire sul problema di tanto in tanto ma mi sarei rifiutata, diciamo da un punto di vista estetico-filosofico, di diventare un personaggio-eroe. Questo processo mediatico è il mio problema personale con Saviano. Eppure non tollero le critiche, spesso sguaiate, che lo tacciano di furbizia, di macchina per fare soldi. O quelli che questionano il libro con il fatto che non ha detto niente di nuovo: la sua forza è il racconto di una situazione, mica doveva dire qualcosa di nuovo, ma costruire il quadro di un contesto, una società, una cultura.
Sul valore letterario del libro, per me molto alto, nemmeno mi pronuncio. Faletti per tutta la vita a chi continua a sollevare la questione.
Io mi schiero però con la sorella di Falcone, se Saviano è stufo di questa vita, e mi stupirebbe il contrario, è bene che vada. Il mondo è grande, pieno di posti incredibili.
Perché restare in mezzo ai camorristi? Ma soprattutto, perché restare in mezzo a sta gente?
"Perché se venivano un mesetto prima [dei cinque mesi in cui sono state uccise 16 persone] potevano vedere tutta la popolazione di Casal di Principe, San Cipriano, tutti quanti, diecimila, quindicimila persone, tutti con la Madonna. A vede' portare la Madonna, a fare manifestazioni religiose. Non fate vedere solo la Casal di Principe che non ci rispecchia."
E' vero, fate vedere la Casal di Principe che li rispecchia. Sanfedisti del cazzo.

3 commenti:

zambrius ha detto...

Bel post, amica. Sul fatto che Saviano se ne debba andare sono assolutamente d'accordo con te, sul fatto che sia diventato un personaggio mediatico, forse non è del tutto colpa sua.

Anonimo ha detto...

Comunque è anche molto giovane e in parte questo potrebbe contare rispetto alla gestione del dopo pubblicazione del libro.
Detto ciò in questi giorni ho un malessere che mi ha persino sorpresa, e non si tratta solo di Saviano, ma di gran parte di questa Italia che non ha vergogna di farsi governare da furbetti, delinquenti e camorristi, che non si vergogna, ma anzi plaude a questa gente. Com'è che siamo finiti così? io ci sto proprio male in questo paese così, che magari altrove non è che staranno meglio, ma ancora questo livello non l'hanno raggiunto, figuriamoci Saviano, ma che obblighi ha di restare? morali? ma per carità.
Con Berlusconi la maggior parte dell'Italia è passata, probabilmente non vedendo l'ora che succedesse, dall'ipocrisia democristiana alla sua vera natura, quella che incensa prepotenti, gli arroganti, ne fa un modello tale è la sua inettitudine.
Mi guardo intorno e mi chiedo quanti sono con questo governo delle persone che incontro ogni giorno, chi devo ringraziare per il clima di schifo in cui siamo.
Pat

LauraLoves ha detto...

Ne parlavo proprio ieri. Sembra che gli italiani abbiano bisogno di figure forti che gli offrano risposte, non importa quanto quelle risposte siano discutibili, false, politicamente scorrette e decisamente deleterie per loro stessi.
Del resto lo hanno gia dimostrato in passato. La nostra democrazia e' relativamente giovane e c'e' ancora chi sente la mancanza dei Savoia. Per non parlare della dittatura fascista e di tutti coloro che ne hanno nostalgia.
Tutto questo abbinato alla cultura dell'illegalita'.
Per caso ho trovato un articolo interessante...
http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/newsita/illegalita_boscaino_22apr08.pdf
Sara' forse, almeno in parte, per questa serie di motivazioni che ci sono alcuni che predicano il nazionalismo e altri l'internazionalismo?
Possibile...