venerdì 9 gennaio 2009

Nel bellissimo libro che sto leggendo, ieri per pagine e pagine ho seguito un bambino di sei anni scendere dal treno al campo di sterminio, essere avviato alla camera a gas, fino alla morte. Poi, per altre pagine e pagine, il grande fisico Strum, che aveva fatto una scoperta fondamentale mentre era sfollato, nei dolori e nelle privazioni della guerra, rendersi conto che, in quanto ebreo, l'accademia delle scienze sovietica ha deciso di ostracizzarlo e metterlo da parte a favore di scienziati russi. Senza dirlo ancora apertamente, usando invece come scusa ufficiale e accettabile che la sua teoria è intrisa di idealismo occidentale, un po' come la teoria della relatività, e contraddice le teorie leniniste sulla natura.
In questi giorni tutti assistiamo all'attacco a Gaza. Sono per lo stop dei bombardamenti e per l'inizio di negoziati seri, veri, pesanti, in cui venga coinvolta tutta la regione, per arrivare ai due stati. Ma non voglio parlarne perché non ho niente di originale da dire, e il chiacchiericcio idiosincratico e gli slogan tra fazioni che si susseguono in questi giorni mi hanno nauseato. Dico nauseato così, tanto per dire, per spiegare in modo colorito che mi fanno schifo. Tranne in due occasioni. In due occasioni ho provato un vero senso di nausea fisica, di stordimento, di incapacità di accettare quello che leggevo. Reazioni completamente emotive, lacrime agli occhi.
Su Facebook c'è il profilo di un frego, un bravo frego, un compagno. Non lo conosco personalmente ma lo sento nominare da tanto, simpatico, esce, gioca a pallone, va ai concerti, vota il simbolo con la falce e il martello. Il 28 dicembre aveva questo status nel suo profilo (copio e incollo): XXXX pensa che se baffetto avesse finito, a suo tempo, la sua opera di sterminio, oggi avremmo avuto molti meno problemi in Palestina; Intifada fino alla vittoria!
Ci sono rimasta di sasso. Nessuno dei suoi oltre 200 contatti ha scritto una riga per mettere in discussione questa frasetta. Secondo me l'antisemitismo a sinistra va problematizzato. Di solito si dice che a sinistra c'è solo critica contro il governo israeliano. Non è vero niente, c'è anche l'antisemitismo vero, invece di farlo dire solo a Ferrara o Teodori diciamolo anche noi e combattiamolo attivamente.
Il 5 gennaio leggo in rilassatezza il blog di Luca Sofri, che a me piace e che visito quotidianamente. C'è un post sulle camicie Brook Brothers. Le camicia Brook Brothers sono quanto di meno interessante io possa concepire. Tant'è che se ne parla da decenni ormai, e io che ricerco qualsiasi stronzatella su Google non mi sono mai presa la briga neanche di dargli un'occhiata di sfuggita. Come saranno fatte ste camicie Brook Brothers? Boh. Ma tanto che c'ero clicco il link al blog di Christian Rocca. Christian Rocca è un paraculetto che scrive sul Foglio e ha un blog. Insopportabile. Niente delle cose che dice mi interessa minimamente, però per inerzia scorro i post precedenti, quasi tutti su Usa o Israele, leggo due righe di arguzia d'accatto e aggressività à la Ferrara però più quarantenne cinico ironico e autoironico, passo oltre. Ma su questo mi fermo. Lì per lì nemmeno capisco, e penso fugacemente "non mi dire che un destro come sto Rocca si mette a fare il parallelismo [peraltro idiota] tra Gaza e il ghetto di Varsavia". Ma no, molto peggio. Sono gelata. Il nostro piccolo genio sta comparando uno stato ricco, con uno degli eserciti più potenti del mondo, sostenuto dall'opinione pubblica internazionale e dall'unica potenza del globo, dallo standard di vita molto alto, la cultura vivace, ottime università, con il Ghetto di Varsavia. Non può essere vero. Penso alle migliaia di persone che hanno scavato le trincee, hanno nascosto le armi, si sono fatte coraggio per morire combattendo, senza soccombere alla violenza e alla sopraffazione, soli al mondo. Poi penso a Christian Rocca, davanti al suo computer Apple, tutto soddisfatto della provocazione, per aggiungere un altro po' di chiacchiera gratuita alla diatriba mai spenta se Hamas è come Hitler, o invece Israele è come Hitler, oppure l'Iran è come Hitler.
L'Olocausto, l'esistenza di Israele, il diritto dei palestinesi a uno stato sono materia per guizzi d'ingegno, boutades, partite a specchio riflesso.
Tutto è terribile.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

tristezza.
pat

zambrius ha detto...

Che bel post, hai sintetizzato tutto quello che, insieme alla nausea, da giorni mi stagnava nello stomaco.

Ataru ha detto...

A me Sofri non ispira grande simpatia, più che altro per colpa della di lui nuora (la Bignardi per chi non lo sapesse) che l'anno scorso intervistando Dell'Utri esordì con: "non parliamo delle sue vicende legali" (commento mio: e di cosa vuoi parlare con Dell'Utri per mezz'ora? del miglior condimento per la pasta al pomodoro?), guarda caso qualche giorno prima il caro Dell'Utri si era dilungato in un panegirico di Luca Sofri e a me questi scambi di gratuità private per mezzo pubblico fanno venire il volta stomaco.

E Rocca lo hai inquadrato perfettamente.
Questi si è guadagnato una certa visibilità quando 2-3 anni fa si mise a scrivere editoriali di "fuoco" ogni lunedi contro l'Inter per arruffianarsi quei tifosi juventini familiarmente chiamati "vedove di Moggi" su quel fogliaccio che tutti citano, ma che non legge nessuno (o quasi).
Ora che bene o male la Juve sta facendo bene Rocca è tornato a scrivere fregnacce di politica interna ed estera.
L'importante è avere un palco televisivo per pompare il proprio ego, le idee sono solo strumentali all'obiettivo :(

Anonimo ha detto...

Non avrei saputo dirlo meglio, condivido tutto parola per parola..
Ciao Enrico

Anonimo ha detto...

Per Ataru che non lo sapesse, Luca Sofri è il marito di Daria Bignardi, quindi se proprio ci tieni ad avere una nuora, ella, la Daria, è la nuora del di lui padre, ossia Adriano Sofri. Ben altra storia, direi.

Detto questo, condivido tutto Barbara. Di pirla che dal loro blogghetto sparano idiozie ce n'è un bel tot.
ciao:)
p.s.: cos'è un frego?

Anonimo ha detto...

a me piacciono molto le tue idee e anche il tuo modo fresco di esprimerle, ti leggo e ti leggerò.