lunedì 9 febbraio 2009

L'ho letto su Facebook, sullo status di un amico, almeno 10 minuti prima che apparisse sui giornali online.
Eluana è morta.
La fortissima emozione che mi prende stupisce me per prima.
Riposi in pace.

Il chiacchiericcio livoroso e pieno di furia è già ripreso a pieno ritmo, subito dopo il minuto di raccoglimento.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

nè vinti,nè vincitori,nè ragione,nè torto,solo la forza di questo padre che ha voluto per l'ultima volta, nello strazio,onorare la volontà di sua figlia-Luisa

Anonimo ha detto...

Io mi sono commosso al momento, ora mi sento stupido e ipocrita. Eluana non è nulla per me se non un'icona multimediale. Dovrebbero invece prevalere la rabbia e il disgusto per gli sciacalli che l'hanno usata, per questo paese che comprende e perdona "amorevolmente" i sudditi che si "arrangiano" e punisce chi rivendica la propria dignità di cittadino, chi chiede conto alle istituzioni che dicono di rappresentarlo. Insomma in Italia di nascosto si può far di tutto, basta non dare pubblico scandalo...
Enrico

Barbara ha detto...

Secondo me un moto spontaneo non può essere ipocrita. Eluana a me evidentemente ha rappresentato qualcosa: quant'è terribile non essere più giovani e sani, ma infermi e poi morti, per lei, per i famigliari, per tutti noi che prima o poi attraverseremo questi passaggi. Insomma, qualcosa di abbastanza corposo.
La rabbia e il disgusto per gli sciacalli, ahimé, ce l'abbiamo da tanto tempo, e se pensiamo alle nuova legge sulla sicurezza passata non dico sotto silenzio ma poco ci manca, per fare i talk-show su Eluana, dureranno ancora a lungo.
Qui tocca fare qualcosa.

Anonimo ha detto...

E facciamolo. Ma me sa che 'sti democratici non se danno troppa pena sull'argomento, che la cosa li spacca dentro. E gli altri ormai mica esistono, stanno costruendosi recinti sempre più stretti. Auto-organizzarsi? L'unica, ma difficile, e poi per fare che? Che palle però.
David

Anonimo ha detto...

Penso anche io quel che dice Barbara a proposito dei sentimenti che ci prendono alla notizia della morte di questa donna, nostra coetanea per giunta. Per un po' mi sono rifiutata di seguire più di tanto la vicenda e mi sono imposta di non commentare, anche quando mi veniva spontaneo, per non aggiungermi al frastuono da cui mi sentivo invadere.
Ero a scuola, al serale, quando il mio compagno mi ha mandato un breve messaggio: "Eluana è morta", lui che è una persona così sobria, sensibile e sobria. Io credo che eluana ci riguarda in molti modi, ma di più, è qualcosa che siamo anche noi, "sospesi come d'autunno sugli alberi le foglie" forse, e minacciati da uno stato che appare sempre più miope e violento, incapace di fare il bene comune come dimostrano i provvedimenti che passano.
Quello che credo non sia sfuggito a parecchie persone, ma forse ai più, è che con la questione del decreto non si stava solo decidendo su eluana, ma si stava facendo una manovra che avrebbe cambiato la democrazia in qualcosa di veramente nero: il governo che può rigettare una sentenza della cassazione, è una cosa di una gravità inaudita. Paul Ginsborg da santoro è stato, con la sua pacatezza e il suo distacco, molto chiaro sulla perdita di democrazia in atto in questo paese.
L'autorganizzazione può essere una buona idea però.
baci
Pat