martedì 22 gennaio 2008

E' morto il comandante Bulow.
Il governo Prodi agonizza.
Ieri al supermercato cinese-ma-gestito-da-quegli-studenti-universitari-col-bernoccolo-dell'
-imprenditorialità-che-gestiscono-pure-l'internet-point, sito vicino all'associazione ricreativa e culturale italiana, ho scorto sugli scaffali i Togo Double. Non li conoscevo, mi è stranamente sfuggita la campagna pubblicitaria. Cioè, dei biscottini di wafer ripieno di cioccolata al latte ricoperti, di cioccolata al latte con granella di nocciola. Comoda busta con apertura in alto, ideali da mangiare camminando. L'ho voluti subito, nemmeno un secondo di esitazione. In strada strappo l'apertura e di che mi accorgo: sono confezionati singolarmente! Ogni singolo biscottino di wafer ecc. ha il suo merdoso incarto in quella plastichina che sembra foglio di alluminio! Quindi nella degustazione di Togo Double devo buttare via la busta grande e 11 idiotissimi incarti singoli. Vorrei sapere chi è il genio che ha concepito questa idea. Spiegatemi la strategia di marketing sottesa. Non vi siete accorti che il mondo sprofonda nella spazzatura? Li ho assaporati, nel piacere che confina col dolore, offrendone a malincuore uno a testa a Mimma e Silvia. Perché sono buonissimi, ma ovviamente non si possono comprare più.
Esigo una legge sulla limitazione degli imballaggi! Ora!

domenica 20 gennaio 2008

Adesso ho un computer tutto mio, che è come a room of one's own, solo con molto più spazio. Faccio girare il CD di Alice e cerco di connettermi al wi-fi, perfettamente funzionante visto che c'è già allegramente connesso il computer di Jason, ma non riesco. Facciamo alcuni tentativi, infine chiamo l'assistenza al 187. Il solerte Luigi mi chiede di cliccare sull'iconcina della connessione senza fili. Ci clicco, il segnale è limitato o assente. "Ah. Ha provato a riavviare il computer?". No, in effetti non ho riavviato. Riavvio. Bene. "Adesso che dice l'icona?". Connessione limitata o assente. "Non è un problema della linea, perché vedo che funziona bene". Lo so, gliel'ho detto a inizio telefonata che c'era già un computer che la stava utilizzando. Luigi mi comunica che l'unica cosa che può fare a quel punto è fissarmi un appuntamento telefonico con un tecnico, che mi guiderà passo passo nella configurazione del mio computer, per la modica cifra di 25 euro. "Però se non funziona comunque non verranno addebitati". Oh, che carini. Ma l'assistenza non era gratuita? Non per il wi-fi. Ok Luigi grazie mille, rimanem che c'arsentimo. Jason lancia diversi strali contro la Telecom, mi si affianca al computer rimanendo in piedi, apre due o tre finestre che io nemmeno seguo, mi chiede il significato di tre o quattro termini di cui io ho solo una vaga idea, crea un nuovo collegamento, e nel giro di circa 8 minuti siamo su Internet. Penso un caso di Supersayan da frustrazione-del-consumatore.

martedì 15 gennaio 2008

Mi e' arrivato il lavoro. E' la traduzione americana di un romanzo hardboiled giapponese.
Mangio delle fette di mortadella con tutti pezzetti di oliva dentro, e un panettone Bauli acquistato al prezzo stracciato di 1 euro.

sabato 12 gennaio 2008



Nel 2008 ricorre il centenario della nascita di Simone de Beauvoir (il 9 gennaio sarebbe stato il suo compleanno). Trovo interessante la scelta della fotografia operata dal Nouvel Observateur.
Stefano Marcucci ci ha messo insieme una presentazione bellissima alla libreria Carnevali, noi autori/autrici seduti su dei puf azzurri, la gente molto vicina, il microfono di mano in mano, letture ad alta voce, domande e risposte, brindisi finale. Proprio piacevole.

Leggo "Mozart in viaggio verso Praga" che avevo acquistato l'11 gennaio 1989 e appena sfogliato. Avrei bisogno di fare piu' cose, vedere piu' gente, avere qualche folgorazione culturale.
Mi sarebbe piaciuto andare a Umbertide a vedere Intolerance di D.W. Griffith, ma non c'era il treno per tornare. Siccome sto facendo a poco a poco quello che avrei dovuto fare 20/15/10 anni fa, immagino che potrei considerare l'idea di prendere la patente, come mi ripete con accenti isterici mio fratello Nicola ogni volta che ci vediamo, anzi anche ogni volta che ci sentiamo al telefono. Mi annoio un po'.
Grazie a un contatto di Giovanni (di quante cose devo ringraziarlo) sto per iniziare un lavoro come traduttrice al quale tengo moltissimo.

giovedì 10 gennaio 2008

Che bufala sta cosa del pianto di Hillary Clinton. Non ha pianto per niente, le si e' rotta un po' la voce, le si sono inarcate le sopracciglia. Secondo me non e' uscita nemmeno una lacrima. Prima di farci articoli e commenti politici, le penne piu' prestigiose della nazione (ma a dire il vero del mondo, anche in America si e' alzato un polverone) non potevano guardarsi il filmato?