mercoledì 9 aprile 2008

La cultura americana di mio marito, unitamente alla sua convinzione che prepararmi i pasti sia un atto d'amore supremo, fanno sì che io venga in ufficio, dalle 11 alle 17, con lunchbox al seguito. Oggi mi ha preparato due panini gemelli, con frittatina, mortadella appena scottata in padella e fetta di pomodoro fresco. In più, arancia e tovagliolo di stoffa accuratamente ripiegato.

lunedì 7 aprile 2008

La vita va
è perpetuo il moto
lo scienziato sa come prenderla

domenica 6 aprile 2008

Temevo che Juno fosse il classico film tagliato su misura per l'indie medio, infilando una serie di tasselli suppostamente scorretti in un impianto di una prevedibilità e di una mancanza di idee disarmante, un po' sulla scia del per me irritantissimo Little Miss Sunshine.
Paura inutile. Juno secondo me è piuttosto bello. Nonostante: questo tipo di regia superstilizzata, color sgranati, montaggio serrato di particolari, tipica del trentenne/quarantenne di formazione filmica america, tenda ad annoiarmi; la ragazza che fa Juno si muova troppo volentieri sopra le righe, e il personaggio stesso sia dipinto un po' troppo da smartass per i miei gusti personali.
Però tutto il resto funziona benissimo, la storia è interessante, buffa e sul finale anche commovente (immagino soprattutto per una donna che sta per partorire). Il babbo e la matrigna di Juno sono fantastici, sia gli attori che i ruoli.
C'è stato un po' di dibattito che ha avuto una eco anche in Italia, se il film poteva essere interpretato come contro l'aborto, semplicemente perché Juno decide di non abortire. In realtà è proprio un film per la scelta con s maiuscola, sceglie di tenerlo e di darlo in adozione, sceglie la famiglia a cui darlo (in America è legale), sceglie di non avere senso materno e di continuare a vivere come un'adolescente qualsiasi, tra la scuola, la band, le amiche. Senza ambiguità: infatti, ritengo sia abbastanza impossibile trovarselo in futuro in qualche cineforum del Movimento per la vita o degli amici di Ferrara, essendo basato sul sesso tra adolescenti (raffigurato con tenerezza e verità, senza la minima morbosità), su famiglie adorabili ma pluridivorziate, sulla flessibilità del concetto di senso materno (di cui è sprovvista la ragazza in gravidanza ma trabocca la donna che non può rimanere incinta), sull'adozione finale da parte della donna appena lasciata dal marito, quindi separata e sola, mentre Juno ritorna a provare i suoi pezzi alla chitarra col goffo immaturo amabilissimo padre biologico del bambino dopo che, all'ospedale, non hanno voluto vederlo, per non soffrire.
Invece sento che lo faremo vedere molto nelle scuole e nei gruppi di adolescenti, quando si parlerà di affettività, sesso e quant'altro. Evvai, Diablo Cody!

venerdì 4 aprile 2008

Stamattina sulla locandina di ben due quotidiani locali: "Perizia choc: Meredith ubriaca".
Un po' come dire "Perizia choc: Meredith indossava la minigonna".

giovedì 3 aprile 2008

Mentre compravo i biglietti dell'autobus all'edicola, ho sbirciato la copertina di W Perugia, e quindi appreso che la settimana prossima inizierà il Festival Internazionale del Giornalismo. C'è qualcosa di interessante nel programma. Per esempio il 9 c'è un incontro con vari registi, da Calopresti a Gregoretti alla Vilma Labate, che si sono occupati di lavoro nei loro film.
Mentre martedì andavamo al comizio, io e Pupi abbiamo notato un ristorante giapponese in via del Maneggio (al posto di Dino perché i locali capiscano). Presi dal giubilo, ieri sera ci siamo andati subito, insieme con Jason.
Probabilmente sono dei ristoratori cinesi, ma sulla carta che ci frega, mica la preparazione del cibo è una cosa genetica, ci sono tecniche e ricettari. La linea è comunque quella di sembrare un ristorante giapponese il più possibile, mobili scuri, piatti squadrati, cuochi con la fascia in testa, personale ben preparato, ben vestito e di bell'aspetto (hanno un po' l'aria di studenti universitari, contrariamente a quell'atteggiamento da parenti poveri del proprietario che, specie ultimamente, tende a contraddistinguere i camerieri e le cameriere dei ristoranti cinesi che fanno cucina cinese). Io ho potuto prendere solo il tempura, il che è simpatico perché invece di solito non prendo mai il tempura, visto che Jason è celiaco e di solito facciamo enormi ordini di coppia. E in realtà mi piace più il sushi e il sashimi. Qualcosina ho assaggiato, lo zenzero è aromaticissimo e il rafano fortissimo, il pesce fresco. Costoso.
I primi tempi che lavoravo al numero verde, l'ufficio era vicino a via del Maneggio, e il turno serale finiva inizialmente alle 3 di mattina, poi all'1. Capitava spesso che la Patrizia venisse a prendermi, e poi andavamo a mangiare la pizza e chiacchierare di amore e vita da Dino, aperto tutta la notte, tra ometti dai capelli corti davanti e lunghi dietro e l'aria viscida. Qualche volta prendevamo anche l'antipasto a buffet.

mercoledì 2 aprile 2008

Mi sveglio tutto le mattine con una macchia di couperose in faccia che la sera non avevo.
Ieri con Pupi sono andata a una serata della Sinistra l'Arcobaleno, presente il ministro Ferrero. Era in uno stanzone di un CVA di periferia, che all'inizio sembrava dover rimanere mezzo vuoto, e invece si è riempito di gente anche interessante. Mi sono seduta tra Pupi e Fabrizione Cerellona, con la sua solita aria schiva, quasi furtiva, simpatico. Mentre chiacchieravamo ingannando l'attesa, un signore dall'accento sardo si è avvicinato a Pupi, e hanno iniziato a parlare come due che non si vedessero da tanto tempo. Io sentivo che il signore sardo diceva "Auguri, veramente tanti auguri... l'ho saputo solo adesso, mi dispiace, ma augurissimi proprio... sono contento, auguri auguri". Ho chiesto a Fabrizio se sapesse di qualcosa per cui bisognava fare gli auguri a Peppe, magari qualcosa di politico. Ma no. Ho iniziato a congetturare, Peppe potrebbe avere una doppia vita. Magari si è laureato. Ha fatto un figlio. Lo ha adottato. Ha vinto il Pulitzer. Quando il signore si è allontanato, dopo cinque minuti di felicitazioni, gli ho chiesto:"Ma perché ti fa gli auguri?". "Perché mi sono sposato". Era vero. Gli ha fatto gli auguri perché si è sposato. In effetti lo ha saputo in ritardo. Pupi si è sposato sei anni fa. Fabrizio ne ha approfittato per dirci che tra 20 giorni parte per Cuba, dove convolerà a nozze con una ragazza del luogo. Sorpresa, curiosità, entusiasmo. Augurissimi. Quando tornano da Cuba vorremo forse negargli una festa?
Nel frattempo è entrata, sedendosi davanti a noi, una ragazza dalla bellezza incontrovertibile, una morona boccona occhiona tutta Juicy Tubes e Effet faux-cils, con una french rosa e bianca da premio dell'estetica e tacchi 12 su un total black non chicchissimo ma di sicuro effetto. Un qualcosa mai visto a un comizio di Rifondazione, ve lo assicuro. Mai vista prima da nessuno, infatti, ma ho notato una certa soddisfazione trapelare tra i presenti, probabilmente per il fatto di avere finalmente qualcuna che possa fare concorrenza a Mara Carfagna.
Il ministro Ferrero l'ho sempre solo sentito, di sfuggita, in televisione. Pensavo mi piacesse. Invece mi piace così così. Intanto io ho una vera idiosincrasia per la teoria che questa destra è come il fascismo e il nazismo storici. Cioè, che scoperta questa destra è di destra, ci sono dentro anche dei fascisti per non dire dei nazisti, di per sé non sarebbe sto grande argomento. Quando si comincia ad argomentare che sì, sono come Hitler perché invece di individuare la zona del conflitto nella lotta di classe la proiettano sulla guerra tra poveri, mi cascano veramente le braccia. Non è che mi caschino perché non è vero. Ma perché è vero ormai da 20 anni, si sa, si è capito, il capitalismo ha sempre spostato l'attenzione sulla guerra tra poveri, ben prima del fascismo storico, poi non è come il fascismo storico perché la democrazia occidentale, rispetto a quell'esperienza, ha dimostrato di avere anticorpi, ma comunque la situazione fa schifo lo stesso, non perché è come il fascismo ma per quello che è. Allora che me lo tiri fuori a fare sto paragone inutile? Questo è solo un esempio di un discorso abbastanza grigio, prevedibile, senza nessuno spunto di lettura nuovo, con una riproposizione della lotta di classe para para. Ancora sto qui a sperare di andare a un comizio e dirmi "cavoli, è vero, ecco che era, ecco la visione che mancava, ecco in effetti come sta andando il mondo." Invece non succede, ma non importa perché immagino sia solo una speranza sciocchina e immatura. Il voto di opposizione serve senza dubbio, e ormai siamo abitutati a votare per evitare il peggio.
Inoltre, è stato spiegato come una buona affermazione al Senato della sinistra arcobaleno toglie comunque voti alla destra, per via dell'assegnazione proporzionale dei seggi. Se lo trovo in rete, tutto il meccanismo, lo linko.