Al piano inferiore del museo di Palazzo della Penna, al quale si accede dalla bella scala elicoidale coperta di plexiglas, c'è l'esposizione permanente delle lavagne che Joseph Beuys utilizzò nel corso della conferenza che nel 1980 tenne alla Rocca Paolina. Dire che io capisca l'arte di Joseph Beuys al 100% sarebbe una menzogna. Questa piccola esposizione però mi piace tanto. Sono interessanti le lavagne, poi c'è una rassegna stampa che comprende articoli sulla conversazione con Alberto Burri e sull'incontro con Andy Warhol, compreso un articolo dell'Espresso con delle foto straordinarie, di Andy Warhol con Giovanni Paolo II (cercate disperatamente in rete, ma non sembrano esistere), ci sono i poster dell'evento Beuys a Perugia con gli autografi di Beuys e di Burri, il carteggio tra l'artista e gli organizzatori, degli appunti dell'artista. Il mio pezzo preferito però è il video integrale della conferenza che Beuys tenne. Superistrione, logorroico, sta lì al centro dell'attenzione in questa sala medievale gremita di intellettuali tenerissimi, con occhiali enormi, vestiti grigi, capelli lunghetti, gente di tutte le età, dall'anziano alla ragazzina con le trecce in prima fila - l'artista col classico cappello e il gilet da pesca, indossati con un trench, in piedi a gambe larghe davanti al microfono, circondato dalle lavagne. Un signore dall'aria misteriosa di maggiordomo da classici del giallo si scorge di tanto in tanto, mentre regge dei fogli e guarda nel vuoto, a sinistra. Il mio personaggio preferito è però l'interprete simultaneo, un Carmelo Bene che segue l'umanesimo ecologista di Beuys facendo facce, fumando una sigaretta col bocchino, chiudendo gli occhi e portando la mano alla fronte. Un grande. Guardo questo video come un pezzo teatrale, spesso nemmeno ascolto quel che dicono. Fa piacere pensare che mentre gironzoliamo per Perugia, nel sotterraneo di un palazzo del centro c'è questo video che va in loop.
Sabato pomeriggio io e Jason ci abbiamo portato i ragazzi e di docenti del campus dell'Università della Georgia di Cortona. Il loro professore di art theory si è gasato e li ha coinvolti in una discussione per loro penso molto stimolante. Io mi sono piazzata nella saletta del video e non ho staccato gli occhi dallo schermo finché non siamo andati via.
Il professore ha dato per buona la storia che Beuys, mentre faceva il mitragliere con la Luftwaffe in Crimea, una volta abbattuto l'aereo fu salvato da una tribù di tartari che lo avvolsero in grasso di animale e erbe tradizionali e, di fatto, gli salvarono la vita. La storia è in verità molto controversa. Io per esempio non ci credo. Credo però ciecamente nelle boccate affettate alla sigaretta dell'interprete.
lunedì 17 marzo 2008
mercoledì 12 marzo 2008
L'hardboiled giapponese molto ben scritto e di atmosfera che stavo traducendo, lo stava già traducendo qualcun'altro. Quindi mi hanno cambiato libro. Mi hanno assegnato un romanzetto chick-lit dove le donne vanno in fissa per lo shopping e gli uomini non sanno fare il bucato senza tingere tutti i panni. Una cosa disperante. Per riuscire a mettermi a tavolino devo fare delle meditazioni su quanto abbia bisogno di soldi, su come il lavoro è lavoro, allora perché non vado in miniera, e via di questo passo.
Qualcuno deciderà coscientemente di acquistare questo libro. In Inghilterra non per niente è già pubblicato. Sembra impossibile.
Qualcuno deciderà coscientemente di acquistare questo libro. In Inghilterra non per niente è già pubblicato. Sembra impossibile.
martedì 4 marzo 2008
Su preziosissima segnalazione di Wittgenstein, vi linko anch'io la folle polemica di Gabriella Carlucci contro la nomina di Luciano Maiani, presidente del CNR ma anche firmatario dell'appello di critica alla presenza del papa all'inaugurazione dell'anno accademico alla Sapienza. Consigli di lettura: iniziare dal link a Liberazione e divertirsi con i commenti al blog della Carlucci stessa.
Con il babbo e il suo camioncino ci siamo recati a FCO a prendere Jason e Corbin che tornavano dagli Stati Uniti. Jason è apparso all'affollatissimo gate B, che serviva tutti i voli non dall'Italia vista la chiusura del gate C, carico di bagagli, ma indossando uno di quei completi che gli cuce su telemisura il sarto thailandese che ha trovato su Internet, e che lo fanno tanto gangster americano degli anni 70, e che io adoro. Corbin si è ingrassata, non ha più paura di volare, le si chiude solo la vescica. Jason mi ha riportato delle testoline-di-animali-della-fattoria gommose che aveva comprato nello scalo a Londra all'andata (la mucca sapeva di cocacola, è stata la mia preferita), alcuni vestiti che avevo lasciato ad Atlanta, compresi degli stivali multicolori lavorati ai ferri, il primo numero di Open Face Sandwich (un po' irritante. Gli americani, in media, non sfuggono alla dittatura del cool. Proprio non ce la fanno). Poi ha riportato alcune tonnellate di vestitini, tutine, magliettine, un piccolo bomber col collo di pelo, un piccolo paio di jeas, bavaglini, calzine, berrettini e 3 biberon, dono della moglie di suo padre e delle sue sorelle di secondo letto Sheena (dalla leggendaria bellezza, pur non essendo la principessa guerriera ma una estetista e massaggiatrice diplomata che lavora su naavi da crociera, è buddista e vive alle Hawaii), Athena e Rosie.
Domenica alla presentazione de La Sinistra l'Arcobaleno ho incontrato tanta gente che ho conosciuto negli ultimi venti anni, anche qualcuno che non mi aspettavo e mi ha fatto molto piacere, tipo Roberto Bordoni. Franco Giordano, che non apprezzo particolarmente (non apprezzo nessuno particolarmente, tranne Vendola e Ferrero) è stato invece abbastanza interessante. Non mi spiego perché abbiano invitato Lotti (io non ci credo mai che non si schiererà col pd), non l'amico di Pacciani ma l'inventore del pacifismo come professione, nel senso sì, arrivo a spiegarmi che si cerchi di coinvolgere il mondo dei pacifisti, solo che è come se una formazione di sinistra che volesse coinvolgere il popolo russo invitasse a parlare lo zar. Ma tant'è. E' stato un incontro molto affollato. La fraction Comunisti Italiani si riconosceva bene perché erano omìni. La Sinistra Democratica era presente, tra l'altro, nella persona del dottor Monaco, che noi conosciamo da anni perché è lui che fa la profilassi e le cure antitubercolosi alle ragazze. I Verdi risultano non pervenuti (sto citando). Io voto la Sinistra l'Arcobaleno. Due articoli, che tipi...
Domenica alla presentazione de La Sinistra l'Arcobaleno ho incontrato tanta gente che ho conosciuto negli ultimi venti anni, anche qualcuno che non mi aspettavo e mi ha fatto molto piacere, tipo Roberto Bordoni. Franco Giordano, che non apprezzo particolarmente (non apprezzo nessuno particolarmente, tranne Vendola e Ferrero) è stato invece abbastanza interessante. Non mi spiego perché abbiano invitato Lotti (io non ci credo mai che non si schiererà col pd), non l'amico di Pacciani ma l'inventore del pacifismo come professione, nel senso sì, arrivo a spiegarmi che si cerchi di coinvolgere il mondo dei pacifisti, solo che è come se una formazione di sinistra che volesse coinvolgere il popolo russo invitasse a parlare lo zar. Ma tant'è. E' stato un incontro molto affollato. La fraction Comunisti Italiani si riconosceva bene perché erano omìni. La Sinistra Democratica era presente, tra l'altro, nella persona del dottor Monaco, che noi conosciamo da anni perché è lui che fa la profilassi e le cure antitubercolosi alle ragazze. I Verdi risultano non pervenuti (sto citando). Io voto la Sinistra l'Arcobaleno. Due articoli, che tipi...
domenica 2 marzo 2008
sabato 1 marzo 2008
Ieri sarei dovuta andare a Roma al consiglio nazionale dell'associazione ricreativa e culturale. Ma l'altro ieri sera verso le 20 Mimma, atteggiando il visino a un'espressione strappalacrime, mi ha convinto che non potevo lasciare tutto proprio il giorno della scadenza del bando x, con il progetto con ancora alcune parti, seppur piccole, da scrivere, i curricula da raccogliere e soprattutto il piano economico da fare. Infatti ha avuto ragione, perché in questo modo ho potuto riguardarlo bene e renderlo più compatto, divertirmi con la calcolatrice a inventare praticamente dal niente il budget (è divertente, davvero, soprattutto una volta che Pupi mi ha insegnato a impostare il calcolo sulle percentuali, in matematica sono un' analfabeta di ritorno), confrontarmi su questo e su quello, sollecitare per invio lettere e cv, cancellare questo, cancellare quello, ricalcolare, sottolineare il bando con l'evidenziatore, riscrivere, riformulare. Tutto questo senza interruzione dalle 10.30 alle 18, quando arrancando con il mio attuale sistema respiratorio in apnea sono arrivata alla posta in tempo utile per fare la raccomandata. Ovviamente appena spedita la busta mi sono balenate violentemente nella testa un paio di cavolate che sicuramente ho fatto ma che ormai sono andate per sempre. Perfetto. Alle 18.30 ero completamente fusa, e non in possesso di una casa in città dove andarmi a buttare sul letto per almeno mezz'ora. Poco male, visto che ho presto visto Pupi e con lui sono andata a Foligno a prendere Erminia al treno, a mangiare in un ristorante di cucina umbra con televisione accesa su Sanremo (Giorgia, Jovanotti insieme a Ben Harper e Fiorella Mannoia, impegnati nel loro repertorio; credo nell'ordine le ultime tre cose che avrei voluto vedere se coscientemente avessi deciso di guardare il festival: non era una gara canora nazional-popolare o qualcosa del genere?), e poi al Feedback a vedere il concerto degli Offlaga Disco Pax.
Ora, è noto che io ormai non esco più per niente. Praticamente gli ultimi concerti a cui sono stata erano tutti negli Stati Uniti. Un po' per questo, un po' perché starò invecchiando, un po' perché come detto ero fusa dalla stanchezza, visto che il concerto, mi era stato detto, iniziava alle dieci, arrivando nel locale alle dieci e tre quarti io ero convinta di essere in ritardo. Ca va sans dire, il nostro amato gruppo è salito sul palco a mezzanotte e dieci. Alle dieci e quaranta, in compenso, con tipo dieci persone paganti, i bagni del Feedback erano già malamente intasati. Nell'attesa, un dj ha messo dei pezzi piuttosto belli. Notevole il fatto che, man mano che la sale si riempiva, nessuno, dico nessuno, accennasse un seppur timido passo di danza. Il concerto non è stato molto bello per il banale motivo che non si è sentito NIENTE. Forse Feedback più che un nome è un ideale.
Gli ODP hanno suonato soprattutto pezzi del loro ultimo disco Bachelite (resina termoindurente), che poi Pupi ha acquistato. La musica è interessante, ma i racconti brevi che il cantante interpreta a tempo sono ciò che io veramente amo, ovviamente non tutti allo stesso livello. Molti di noi saranno lieti di sapere che un pezzo, davvero esilarante, parla del Parco dei Monti Sibillini, del lago di Pilato, e della riserva per la salvaguardia del chirocefalo come una metafora della reazione e del mantenimento dello status quo. Mi ha fatto tanto ridere. La mia canzone preferita però è quella dedicata a Francesca Mambro, intelligente, profonda, politica e filosofica (sì mi voglio allargare). Non ne parlo perché cercherò di postarla integralmente.
Ora, è noto che io ormai non esco più per niente. Praticamente gli ultimi concerti a cui sono stata erano tutti negli Stati Uniti. Un po' per questo, un po' perché starò invecchiando, un po' perché come detto ero fusa dalla stanchezza, visto che il concerto, mi era stato detto, iniziava alle dieci, arrivando nel locale alle dieci e tre quarti io ero convinta di essere in ritardo. Ca va sans dire, il nostro amato gruppo è salito sul palco a mezzanotte e dieci. Alle dieci e quaranta, in compenso, con tipo dieci persone paganti, i bagni del Feedback erano già malamente intasati. Nell'attesa, un dj ha messo dei pezzi piuttosto belli. Notevole il fatto che, man mano che la sale si riempiva, nessuno, dico nessuno, accennasse un seppur timido passo di danza. Il concerto non è stato molto bello per il banale motivo che non si è sentito NIENTE. Forse Feedback più che un nome è un ideale.
Gli ODP hanno suonato soprattutto pezzi del loro ultimo disco Bachelite (resina termoindurente), che poi Pupi ha acquistato. La musica è interessante, ma i racconti brevi che il cantante interpreta a tempo sono ciò che io veramente amo, ovviamente non tutti allo stesso livello. Molti di noi saranno lieti di sapere che un pezzo, davvero esilarante, parla del Parco dei Monti Sibillini, del lago di Pilato, e della riserva per la salvaguardia del chirocefalo come una metafora della reazione e del mantenimento dello status quo. Mi ha fatto tanto ridere. La mia canzone preferita però è quella dedicata a Francesca Mambro, intelligente, profonda, politica e filosofica (sì mi voglio allargare). Non ne parlo perché cercherò di postarla integralmente.
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